Sospeso dal lavoro all’ASL

sociologia sanitaria clinica

Biografie professionali.

di Giancarlo Majorano, neuropsichiatra infantile.

L’ASL mi ha sospeso per due mesi dal lavoro il 24 settembre.
Questa esperienza è stata molto formativa. Il 10 dicembre sono rientrato.
Erano trentun anni che la mia vita era sempre uguale, ogni mattina al lavoro; un giorno dopo l'altro, le stesse strade, le stesse case.
La tua esistenza lasciata andare alla corrente dell'universo.
Era diventata una seconda casa il lavoro… certo, pure il cimitero può diventare casa…
Era da un po' che, girata la rotonda di Pianura ed imboccata la solita strada, mi canticchiavo questa canzone.
All'inizio ti sembra di essere in mano ad un pugno di canaglie che decidono di te, esercitando una violenza di branco, tutti contro, compresi quelli che dovrebbero giudicare; ti senti abbandonato in mano ad un potere oscuro e pervasivo, che vuole isolarti e sottometterti.
E sai bene che hanno l'ordine di non cedere, è categorico vincere. In tribunale ti trovi tre avvocati contro il tuo, e capisci che la posta in gioco non sei tu.
Poi pesi gli amici, i conoscenti, qualcuno, è contento, molti no.
“Dai te la sei meritata”, “Ma perché è così testardo?”, “Non puoi combattere contro lo stato”.
Ma questa storia mi ha insegnato ad aver bisogno di poco, e di essere felice del poco che ho avuto.
Ho comprato il cibo bio al solito negozietto, da vegetariano; niente più giornale da allora e per sempre, niente jeans, maglioni, magliette, scarpe, mai più entrerò da Ikea o altre catene che trattano male i lavoratori, se possibile niente benzina e moto, ma bici elettrica, per non regalare accise a questo stato.
Pochissime volte a ristorante, in genere dai greci, vino sfuso a 2 euro al litro, basta superalcolici e tasse allo stato.
L'auto resterà la stessa anche se ha 18 anni, la moto pure e di anni ne ha 37.
Insomma, giorno dopo giorno ti accorgi che hai delle necessità veramente minimali, è tutto uno spreco inutile, desideri da servo.
E, uscito dal branco, non devi sottostare più alle regole del branco; respiri un’aria diversa, vedi il mare e ti sembra che il mare ti veda. Poi, quando finisce, e rientri al lavoro, è diverso.
Sei come risvegliato.
Vedi le pietre e la scrivania in un altro modo. Ed è tutta un'altra storia.
La tua “collaborazione” è diciamo parziale.

adminlesociologie

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