AMARA TERRA
Di Luciano Scateni
Ma in che bolgia cosmica si rotola il pianeta Terra? Quale malefico dispetto della natura colpisce l’umanità fin dalle origini, con malformazioni congenite e diffuse di origine incerta e conseguenze certe? Nessun dubbio, il gene della violenza dei cavernicoli si è trasmesso di padre in figlio per milioni di anni, con uguale, più marcata e maledetta universalità. Una breve, parziale analisi di fatti e misfatti di giornata precede un lapalissiano teorema: se il mondo ha ricchezze di tale dimensione da soddisfare ogni domanda dei popoli, perché è vissuto nell’assurda, eterna discrasia benessere-sofferenza, ricchezze e povertà. Antidoti? Una leale, condivisa gestione di beni e risorse, sottratta a prevaricazioni, egoismi, ingiustizie. Ma è facile smantellare la carica fortemente idealista di questo progetto virtuale, i sogni di pura utopia divulgati da Cristo, Ghandi, Marx, ora da Francesco Bergoglio: sono voci nel deserto, coperte o spente dal fragore di nazionalismi aggressivi, strutturati in blocchi contrapposti del potere economico e militare. Titoli di questa domenica di fine maggo: Putin, invasore dell’Ucraina, responsabile di infinite morti di civili, di soldati russi e ucraini, di paesi e città, ospedali, scuole, rasi al suolo, reagisce con lancio do bombe su un centro commerciale di Kharkiv, con morti e feriti alla minaccia di Stoltenberg, che incita a usare armi Nato per colpire la Russia. E poi, la Corte penale dell’Aia chiede l’arresto di Netanyau e di Hamas, per crimini di guerra, ordina lo stop alla guerra in Palestina e la liberazione degli ostaggi catturati da Hamas. All’indomani arriva il ‘me ne frego’ di Netanyau che continua a bombardare quel che resta di Gaza e nessuna risposta sugli ostaggi. Spaventano il rischio di guerra mondiale conseguente alla scoperta intenzione della Cina di annettere la Thailandia dei preziosi microchips e l’annunciata, dura risposta dell’America, pronta a difendere l’indipendenza thailandese. L’onda lunga di un pericoloso tsunami lambisce l’Europa, e non solo, spinta da nostalgie da regime, che operano per diffondere nel pianeta il peggio delle disumanità, ovvero l’ultimo stadio della malattia genetica mai estirpata da milioni di anni.