Troppi, brutti e cattivi

Troppi, brutti e cattivi

di Luciano Scateni

Essendo rosso di pelo alla nascita e fino alla piena maturità, leggo, senza opportuna verifica demografica, che nei prossimi lustri spariranno dalla Terra uomini e donne con i capelli red, rosso carota, ramati e di ulteriori varianti. Svanirà, evviva, il bullismo irridente i rossi di pelo, finirà nella soffitta delle canzoni decotte “o russo, quanno vede ‘a rossa le vene ‘a tosse”, irragionevole sempre ma specialmente se attribuita a Robert Redford, il bello di Hollywood dai fulvi capelli.

Ti svegli una mattina e il notiziario on line informa che in un futuro non lontano ogni tredici bambini venuti al mondo uno sarà nigeriano, di pelle decisamente nera. È che la Nigeria raddoppia ogni 28 anni la sua popolazione, contributo significativo al record di esseri umani che la statistica in questi giorni indica in 8 miliardi. Per fortuna nei prossimi decenni il  rallenterà, ma comunque tra 15 anni nel formicaio umano saranno 9 miliardi gli umani e 10,5 nel 2080. Sarà difficile sfamarli, curarli, alloggiarli.

Il mito della Cina detentrice del record di abitanti sta per emigrare. Tra un anno il primato dovrebbe appartenere all’ India.

Più della metà dell’aumento previsto della popolazione mondiale fino al 2050 sarà concentrato in otto paesi: Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Etiopia, India, Nigeria, Pakistan, Filippine e Repubblica Unita della Tanzania. L’Africa subsahariana contribuirà per più del 50% all’aumento previsto fino al 2050.  Cosa spaventa: già ora una parte consistente degli otto miliardi di terrestri vive in povertà, non sopravvive alla fame, alle malattie, a mutazioni climatiche, catastrofi naturali, a guerre di religione, neocolonialiste, di rapina delle risorse locali.

Aumenterà o sparirà il razzismo? Potrà accadere quanto è successo a Fagnano Olona, in provincia di Varese, dove Enock Rodrigue Emvolo, originario del Camerun, nuovo medico di famiglia, laureato alla Sapienza, è stato bersagliato da insulti razzisti, (“Torna a pascolare le pecore”) fino a indurlo alle dimissioni. Il motivo? È nero, originario del Camerun.

In tema: nella ‘casa’ del cosiddetto ‘Grande Fratello, squallido esempio di televisione spazzatura, tale Micol Incorvaia, seguita da altri ‘abitanti’, si è data al canto con “Faccetta Nera”, canzonaccia simbolo della propaganda fascista. Il ‘caso’ fa il paio con le provocazioni di Montesano, che durante le prove di ‘Ballando con le stelle’ si è presentato con una maglia della famigerata ‘X Mas’ e un “ciao come va?” con il braccio teso del saluto romano.

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