Intervista all’artista, gallerista e curatore d’arte Claudio Giulianelli

Intervista all’artista, gallerista e curatore d’arte Claudio Giulianelli

a cura di Maurizio Vitiello

 

È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?

Un artista che sia tale lo deve essere a tutto tondo, io normalmente dipingo ad olio su tela, ma non disdegno gli inchiostri, i pastelli o l’acquarello.

 

Vuoi trasferirti a Roma o a Milano, a Parigi, Londra o NY?

Il mio sogno sarebbe quello di trasferirmi in Cina, paese che conosco e apprezzo enormemente, in alternativa mi piacerebbe Milano che ritengo oggi sia un grande polo culturale.

 

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024 e dove e con chi?

Come gallerista e curatore d’arte ho un sogno nel cassetto, allestire una mostra in un grande spazio espositivo istituzionale, che possa proporre le opere di grandi dimensioni aventi per tema “La luce e le tenebre”. 

I quadri che rappresentano la luce si troveranno accanto a quelli “dark” in maniera che il visitatore veda il fondersi di questi due antipodi …  come dice Battiato “e il mio Maestro mi insegnò come è difficile trovare l’alba nell’imbrunire” …

Come artista ho in programma una personale in primavera del 2025 alla Galleria d’Arte MOC.A. che ringrazio.

 

La stampa ti ha seguito, ultimamente?

Una rivista di New York l’anno scorso mi ha intervistato e, successivamente, ha pubblicato.

 

Hai partecipato a Fiere d’Arte?

Certo, ho partecipato alle fiere di NYC, Pechino, Nanchino, Hang Zhou, Abu Dhabi, Libano, Istanbul, in Italia quelle di Forlì, Parma, Genova e Bari.

 

Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?

L’arte è ciclica per forza di cose, quando si arriva alla “non rappresentazione” esponendo una tela completamente bianca, secondo me, non si può andare oltre e si ritorna al figurativo nelle sue infinite forme.

La ciclicità è una legge dell’Universo e l’Arte che lo rappresenta non può fare a meno di seguirla.

 

Attualmente, il mercato artistico è florido?

Io penso che il mercato dell’arte sia da molti anni in una fase isterica, si vendono a cifre molto consistenti opere d’arte di artisti balzati alla cronaca come meteore e, poi, si svendono quelle dei Maestri del ‘900 e questo mi rattrista.

 

Perché l’arte va avanti, nonostante alti livelli epidemici e stati di guerra?

Perché è un’esigenza dell’anima, è la ricerca interiore che ogni artista fa.

Una volta un mio amico pittore mi ha detto Io quando dipingo mi rilasso, dipingere mi fa felice”

A questa sua frase io gli ho risposto “Beato a te, per me dipingere è sangue sudore e lacrime”

Dipingere per me è una sfida con me stesso …

È esteriorizzare quello che è il mio inconscio per fissarlo con i colori sulla tela …

Covid e guerre non possono fermare questo moto dell’anima …

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