Perché sì

                                                                        PERCHE’ SI

                                                   Di Luciano Scateni

Prosegue lo stand by di una settimana ‘sabatica’, la quiete rigeneratrice del silenzio stampa personale. Cioè, metto in pausa la sequenza quotidiana di 3.705 pubblicati finora su Facebook e quattro testate on line, interrotta solo per brevi soste agostane. Per non eclissarmi del tutto sottraggo altre pillole di leggerezza all’insegna dell’ironia a “Un perché al giorno toglie la noia di torno” edito nel 2019 da Intra Moena di Attilio Wanderlingh:

“Perché sogno di precipitare dalla cima del Vesuvio?” “Perché me l’hanno augurato i bastardi ultrà del Nord. Ma “tiè” (lo sappiano), mi sveglio sempre prima di spiaccicarmi al suolo” / Perché a Capodanno si mangiano le lenticchie?” “Perché sono quelle in scadenza e ormai non si butta niente” / “Perché se metti all’orecchio una grossa conchiglia senti il rumore del mare?” “Perché non sei in montagna dove sentiresti ‘Fischia il vento, infuria la bufera…” / “Perché il francobollo si paga se è un franco…bollo?” / “Perché il mignolo è il dito più corto e sottile? “Per poterlo infilare con mucho gusto nel padiglione auricolare” / “Perché il mare è salato?” “È il compleanno della tua compagna e per fare il carino la inviti a ostriche, champagne, spaghetto all’astice e connessi, opera di Cannavacciuolo, servizio di un cameriere stellato su un 30 metri extra lusso ancorato accanto ai faraglioni capresi. Chiedi il conto e saprai perché il mare, accidenti se è salato!” / “Perché il sole è destinato a spegnersi?” “Perché è moroso, non paga le bollette di Enel luce e gas” / “Perché Paoli, Vanoni, Berti e coetanei non vanno in pensione?” “Perché una canzone al giorno toglie l’ospizio di torno” / “Perché il piatto fondo si chiama piatto se è fondo?” “Perché si riempie con il ‘primo piatto” / “Perché il pesce sarago è detto ‘il professore?” “Perché quando i sub lo infilzavano fuori dalla tana, mentre era in escursione da curiosità, erano una preda facile. Poi hanno partecipato a corsi di formazione ‘sicurezza’. Ora calcolano il tempo massimo dell’apnea e lasciano la tana solo quando i predatori sono costretti a risalire in superficie” / “Perché le asole ricevono i bottoni?” “Perché appena uscite da un corso intensivo di bon ton” / “Perché anche i piedi hanno le dita?” “Per assecondare i giochi erotici dei feticisti” / “Perché tre civette sul comò fanno l’amore con il figlio del dottore?” “Perché sono civett…uole” / “Perché gli alpini hanno una penna sul cappello?” “Per ricordarsi di scrivere alla morosa” / “Perché le signorine che la danno per mestiere si chiamano lucciole?” “Perché illuminano la miserevole vita di chi non è in grado di soddisfare il proprio eros con partner che la danno gratis” / “Perché donna Carmela ha fatto sedici figli?” “Perché il consorte don Gennaro si vergognava di chiedere i preservativi all’unica farmacia del paese gestita da Maddalena, sua cattolicissima ex fidanzata convinta che procreare sia l’unico obiettivo lecito del fornicare” / “Perché le donne che vendono il loro corpo sono insultate: ‘battona, puttana, baldracca’ e i maschi che si prostituiscono sono detti simpatici ‘puttanieri’?” “Perché gli autori dei dizionari sono tutti maschi.” / “Perché agli uomini cresce la barba?” “Perché era Gillette il cognome non noto di Adamo, che promise al marketing del paradiso il 50% dei profitti sulla vendita di rasoi e lamette.” / “Perché i watussi sono alti-alti e i pigmei bassi-bassi?’’ Interpellato, il Padre Eterno si è avvalso della facoltà di non rispondere”. Eccetera. A domani.

   

adminlesociologie

adminlesociologie

Lascia un commento

Questo sito utilizza i cookie e richiede i tuoi dati personali per migliorare la tua esperienza di navigazione.