TATTICISMI AL QUADRATO, COME LA NOIA: 0 A 0 TRA EX PRIME DONNE DEL CALCIO

TATTICISMI AL QUADRATO, COME LA NOIA: 0 A 0 TRA EX PRIME DONNE DEL CALCIO 

                                   Di Luciano Scateni

Un Napoli dimezzato è alle prese con una delle migliori della classe, con la Lazio sarrizzata, che però non dispone di Immobile, Lazzari e Patric. Gli azzurri out: Kvaratskhelia, Simeone e Cajuste squalificati, Osimhen e Anguissa¸ in Africa per la Coppa del loro continente, Meret, Olivera, Natan infortunati; Di Lorenzo, Mazzocchi, Mario Rui, Rrahmani ammoniti; Ngonge in pre-rodaggio. Voci amiche di Mazzarri legittimano il progetto ultra-prudente del 3-5-1-1, sperimentato però in negativo contro l’Inter in Super Coppa.  I pro, i contro. L’assetto difensivista del tecnico, che fa di necessità virtù, aggrava, almeno teoricamente, la sterilità dell’attacco: unica punta è Raspadori, più centrocampista avanzato che centravanti in un contesto adottato già un campionato fa da squadre poco competitive per contrastare il Napoli delle meraviglie, di Osimhen e Kvara. L’idea è che Mazzarri, in questi tempi di magra e in assenza di un progetto a misura dei campioni d’Italia, conti di tornare da Roma quanto meno senza prendere gol. Vincendo il Napoli oltrepasserebbe la Lazio in classifica, ovvero caccia al quarto posto. Un risultato negativo potrebbe tagliar fuori gli azzurri (oggi in maglia nera) dall’eccellenza delle coppe europee. Arbitra Orsato di Schio, che Napoli proprio non ama. Squadra ad elastico ha preparato Mazzarri: diga difensiva a 5, ma Di Lorenzo e Mario Rui pronti a sostenere Raspadori e Politano. Ritmo basso e per ora spettacolo latitante, squadre molto corte, difficile trovare spazi per incursioni pericolose. Partita molto tattica e momenti di intraprendenza deli azzurri, con Raspadori. Ci prova Isaksen servito da Luis Alberto, conclusione pericolosa, ma alta sulla traversa. Al sedicesimo primo angolo per il Napoli, senza esito. Pesa, come da tempo, la mancanza di concretezza degli azzurri negli ultimi quindici metri. Nella Lazio si mette in luce Guendouzi. Pressing sui due fronti, hanno la meglio le difese. L’emozione, finora non ha fatto visita all’Olimpico. Giro palla estenuante. Che il punteggio si schiodi dallo zero a zero è per ora un’ipotesi poco accreditata, prevale una noiosa monotonia, latita la fantasia. Raspadori si vive la solitudine del centravanti alla Lukaku che non è. Lazio leggermente più vivace. Ripeto, leggermente. Tra i laziali bene Isaksen, si fa per dire, e nulla da raccontare di rilevante. Spogliatoi tra gli sbadigli chi ama il calcio aggressivo. Zero gol, zero occasioni, portieri in ferie. Chissà, un po’ di vivacità la garantiranno i cambi. Al via della ripresa segna la Lazio, ma Castellanos era in fuori gioco, confermato dal Var, gol annullato al primo minuto della ripresa. Che bello, finalmente un’emozione. Giallo per Demme, fallo su Anderson. La Lazio forse non ci sta a ipnotizzare la partita. Forse il Napoli non ci sta. Vediamo che c’è di vero, intanto il ritmo di gara è poco più rapido. Giallo per Romagnoli per fallo su Politano. Gaetano per Demme (ammonito) al 60esimo. Sarri e Mazzarri? Cautela, paura e partita davvero brutta, da vietare ai ragazzini delle scuole calcio. Intraprendenza dei biancoazzurri, conclusione di Cataldi, tifo più incalzante. Di Gaetano una saetta, ma il buon tiro finisce a lato, con Provedel battuto. Giallo per Gila, fallo su Politano. Venti minuti al 90esimo. Sarri manda in campo Pellegrini, va in panchina uno spento Lazzari. Pensando al calcio britannico aumenta il rammarico per questa partita di sterili tatticismi. Isaksen a Castellanos, colpo di tacco, spaventano la difesa napoletana ma tutto finisce nel nulla. Occasione per la Lazio. Vecino per Guendouzi (forse tra i migliori della Lazio). Tredici minuti alla fine del tempo regolamentare. In campo per il Napoli Ngonge, fuori Raspadori, mai in partita e Mazzocchi subentra a Mario Rui. Giallo per Cataldi, punizione da posizione interessante al 37esimo, fallo subito da Ngonge. Finisce a lato il tiro a giro di Zielinski, sostituito da Lindstrom. Dentro Dendonker per Politano. Rovella per Cataldi. Pedro per Isaksen nella Lazio. È sconfortante che il racconto della partita si vivacizzi solo per il tourbillon dei cambi. Recupero? Cinque minuti. Pellegrini guadagna un calcio d’angolo, ma non succede nulla. Forcing laziale. The end, fine di una partita che dire noiosa è un complimento. Il Napoli? Che pena, neppure un tiro nello specchio della porta difesa da Provedel.   

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