3 a 2, Italia terza

3 a 2, Italia terza

Di Luciano Scateni

Squadra che perde si cambia, così suggerisce il dizionario del calcio. La vigilia di Olanda Italia non gode della serenità richiesta dalla vigilia di una sfida che potrebbe attenuare o accrescere le critiche alla nazionale di Mancini, per un paio di negatività concomitanti, l’infertilità oramai annosa di infertilità del calcio italiano, che non propone giocatori di grande talento e limiti del commissario tecnico: modesto il feeling con gli azzurri, sintomatiche le improvvide, eloquenti esternazioni di Donnarumma e Acerbi (“Non ci divertiamo più”). Discutibile preparazione delle partite, cambi spesso infelici, come la mancata sostituzione di attaccante al Bonucci in disarmo fisico e mentale, scelta che ha privato la squadra del centravanti, o il mancato apporto di Gnonto, del suo ubriacante uno contro uno e Retegui? Ora Mancini li recupera, con Raspadori. Il prologo del match non nasce con l’entusiasmo per questa nazionale. I tifosi chiedono perfino l’esonero di Mancini, imputato al pari della squadra per l’eliminazione dai mondiali e le prove modeste del recente passato. Sotto tiro anche Donnarumma: “Gigio non dovrebbe più essere titolare da almeno un anno…Non si vive di rendita, va cacciato dalla nazionale”. Che dire, eccessi da delusione. Battersi contro l’Olanda per il modesto terzo posto in Nations League è tutt’altro che esaltante e denuncia la crisi del calcio italiano. Senza la presenza in esubero di giocatori di tutto il mondo sarebbe da serie B. Domenica impegnativa per gli azzurri in Olanda, al De Grolsch Veste, Stadio di Enschede. Più cambi di Mancini, meno quelli del ct olandese Koeman, Arbitra lo svedese Glenn Nyberg. Gli azzurri dovrebbero andare a lezione di canto: inno di Mameli storpiato da stonature. Ma è un dettaglio da pignoleria. Pronti, via, e sugli spalti passionali tifosi italiani. Inizio a grande velocità degli orange e primo angolo a loro favore al terzo. L’Italia risponde soprattutto sulla fascia sinistra con Di Marco che riceve un cross di Frattesi, ed è lui al sesto a concludere una bella azione offensiva degli azzurri con un tiro imparabile all’incrocio dei pali. Uno a zero. Reagisce l’Olanda, ma l’Italia non sta a guardare. Angolo per gli olandesi al 14esimo. Raspadori si adatta nel ruolo non suo di esterno e dà una mano anche in difesa. Buon giro palla degli olandesi ma scarsa incisività offensiva. Italia in controllo, per ora niente di più, ma al ventesimo, al termine di un’azione insistita dalle parti del portiere Bijlow, Frattesi a due passi dal portiere, senza marcatura, trova un facile gol. Il Var conferma, due a zero Italia.  Grande conclusione di Di Marco di poco alta sulla traversa al 27esimo. Fa molto caldo, cooling break per dissetarsi. Olanda dei giovani finora inconsistente, Donnarumma mai pericolosamente impegnato. Giallo per Di Marco che allontana il pallone. Non si fa.   Sfiora il gol Gakpo, servito da Simons, pallone a un centimetro dal palo, con un tocco morbido. Minuto 40. Retegui inesistente. Bel calcio, dove sei? Comunque, molto meglio l’Italia e su tutti Di Marco. Spogliatoi. Wehorst per Lang, Wjinaldum per Geertruida, Bergwijn per Malen. Grande risposta di Donnarumma su Gakpo da distanza minima.  Errore di Di Marco Simons non ne approfitta. Ora è pressione costante dell’Olanda.  Gli azzurri sembra siano orientati a difendere il 2 a 0, scelta tipica di Mancini. Ci provano e riprovano gli oranges. Destro di Bergwijn, contrato da Buongiorno. Chiesa per Raspadori, Zaniolo per Gnonto. Nell’Olanda Kkopmeiners per Simons. Cross di Gakpo e accorcia le distanze Bergwijn, grazie all’atteggiamento iper prudente di Mancini in questa fase del secondo tempo. 1 a 2, al minuto 68. Il 3 a 1 è firmato da Chiesa in contropiede, lanciato da Frattesi, responsabile il portiere Bijlow, infilato come un pollo. Minuto 72. Spinazzola per Di Marco. Veerman per Wieffer. Come previsto, Italia difensivista e da controfughe. Qui in Olanda ha pagato. Chiesa punizione, respinge a malapena la barriera tap in e gol. Interviene il Var e annulla per fuori gioco. Si resta sul 3 A 1. Barella e Pellegrini per Verratti e l’evanescente Retegui. Il 2 a 3 arriva al 89esimo. Wijnaldum servito da Weerman, gran sinistro sotto la traversa, 2 a 3. Missione compiuta.

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