CHOC TELLURICO

CHOC TELLURICO

Di Luciano Scateni

Si ha memoria del suolo dei Campi Flegrei, che va su e giù spinto dal magma ribollente, almeno dal IV secolo d.c. e il suo effetto devastante peggiore è l’esplosione eruttiva, che un terrorizzante docufilm britannico annuncia come catastrofe a dimensione europea. Forse esagera, ma non al punto da sottovalutare le conseguenze di un nuovo cono eruttivo per l’area flegrea e per Napoli, dove la maestosità del Vesuvio, per nulla dormiente, nel corso dei secoli ha provocato immani disastri, come testimonia Pompei. Il fenomeno bradisismo alterna cicli di apparente quiete a pericolose impennate, l’ultima distruttiva, negli anni Settanta-ottanta. Da quel tempo ad oggi, che un nuovo sciame sismico annuncia pericoli più o meno imminenti, sono trascorsi invano più di quarant’anni e nulla è stato fatto per la sicurezza delle popolazioni a rischio. Peggio, nell’area si è dilatata presenza di abitazioni, è aumentato l’inurbamento, favorito dalla convenienza di acquistare case a costi contenuti perché collocati in zona bradisismica. Puntualmente, come diagnosticato dagli esperti, la terra ha ripreso a tremare con sciami ininterrotti e scosse oltre il quarto grado. Il fenomeno ha rivelato che nulla è stato fatto per affrontare il pericolo di un nuovo disastro.  Gli addetti ai lavori evitano e fanno bene di creare panico, che già si è diffuso tra la popolazione flegrea. Affermano che per il momento non si prevedono eruzioni e c’è da augurarsi che non si tratti di cautela istituzionale. Comunque, le rassicurazioni non impediscono ai puteolani di riversarsi in strada quando fanno paura nuove scosse. L’augurio che i geologi abbiano ragione, nulla toglie alla paura causata dall’incosciente inerzia che in quarant’anni non ha progettato, sperimentato e perfezionato un piano di fuga dai Campi Flegrei. La nuova fase di sollevamento del suolo è di ieri, è iniziata nel 2005, in costante crescendo. Gli eventi più forti e pericolosi: magnitudo 4.2. e 4.0. Nel 2024 l’evento peggiore è stato registrato il 20 maggio, magnitudo di 4.4. Primi sgomberi, lesioni, scosse avvertite anche a Napoli, a Bagnoli, Fuorigrotta, Agnano, Pianura, Posillipo e nella zona collinare del Vomero. Che la nube tossica di un nuovo vulcano metta in ginocchio l’intera Europa, come minaccia il documentario realizzato dagli inglesi è un’ipotesi estrema, volutamente choccante, probabilmente motivata dall’intenzione di scuotere il letargo ultradecennale, locale e nazionale. Nessun dubbio, purtroppo, sulla permanente replica di spallate alla terra flegrea. L’ultima? 3.7, alle 4.09 della scorsa notte.   

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