“Un viaggio sonoro tra le mura del carcere minorile di Nisida in   compagnia delle voci e dei pensieri dei giovani detenuti”

“Un viaggio sonoro tra le mura del carcere minorile di Nisida in   compagnia delle voci e dei pensieri dei giovani detenuti”

Di Rita  Felerico

          Ho seguito Putéca Celidònia prima ancora che avesse vita, l’ho vista nascere nei pensieri, desideri, sogni, prospettive da immaginare, obiettivi da raggiungere di un gruppo di giovani attori diplomati presso il primo triennio dell’Accademia del Teatro Mercadante – Teatro Nazionale. Scelti da Luca De Filippo – che li ha lasciati purtroppo con una morte inaspettata e dolorosa poco prima che giungessero al termine dei loro percorsi di studio – portano nella cifra del loro impegno e professionalità gli insegnamenti di un grande Maestro e di quelli del Gran Maestro, suo padre Eduardo.

          Come non accorgersi che il valore che il ‘Teatro’ ha nella vita di Putéca Celidònia discende dall’insegnamento dei De Filippo? E bello è scoprire come questi insegnamenti siano tramandati e si riflettano nella accurata ricerca delle loro scelte e dei loro metodi di azione.

          Quello che ho sempre ammirato in loro è stata la capacità di lavorare in gruppo, della condivisione e dell’ascolto, qualità che i vari interventi durante la conferenza stampa di presentazione del loro ultimo lavoro, il podcast Le voci di dentro, hanno sottolineato. Dell’ascolto ha parlato a lungo, rifacendosi all’insegnamento eduardiano il Direttore della Fondazione Eduardo De Filippo, Francesco Somma, uno dei coproduttori: senza l’ascolto, al quale ci si educa, non può esistere dialogo, quindi relazione, quindi vita, quindi teatro.  Di una condivisione e di un partecipato lavoro comune ne ha parlato la prof.ssa Annamaria Sapienza, responsabile scientifico del progetto, che ha evidenziato anche da un punto di vista tecnico – strutturale la preparazione degli attori per formare gli attori di dentro e che in questo particolare progetto hanno dovuto approfondire, scoprire e creare nuovi metodi e linguaggi teatrali. “Il lavoro ha cercato di inquadrare la figura di Eduardo De Filippo lontano da ogni oleografia, luoghi comuni e giudizi superficiali.” Ha dichiarato.

          Ed Emanuele D’Errico – drammaturgia e regia- nel ringraziare a nome di Putéca Celidònia tutti coloro che hanno sostenuto e dato vita al progetto ha narrato l’incontro con Gianluca Guida, direttore dell’I.P.M. di Nisida e più che emozionato dell’incontro di Putéca con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che li ha ricevuti lo scorso lunedì al Palazzo del Quirinale insieme ai ragazzi, allievi attori del laboratorio da loro animato e gestito all’interno del carcere. “Viene esposto anche il difficile lavoro di chi si accosta a loro con l’idea di proporre un’esperienza comune, basata sullo scambio di idee, sulla costruzione di una scrittura collettiva o di un’esperienza di spettacolo, in una dinamica che metta in gioco la fantasia e l’immaginazione, e che nasca da un nuovo modo di entrare in rapporto con se stessi e con gli altri.” Afferma.

          E fra le frasi più significative pronunciate dal Presidente Mattarella desidero qui ricordare le parole che accennano al teatro: “Io non so cosa darei per saper recitare, ma non sono capace. Però so ascoltare e andare a teatro”.

          Un traguardo che premia un coraggioso progetto che ha visto i giovani di Putéca gestire dei beni confiscati alla camorra in via Montesilvano, alla Sanità, ed essere protagonisti di un vero e proprio momento di rigenerazione urbana. Dal laboratorio di recitazione gratis per i più giovani – che ha poi coinvolto le famiglie – si è passati alla realizzazione dei laboratori di creazione di costumi teatrali rivolto alle ragazze, ma soprattutto alle donne del quartiere e di scenografia. E poi l’idea del vicolo della cultura e poi la realizzazione del teatro dai balconi (si invita a consultare il loro sito o la loro pagina Facebook o Instagram)

          Proprio la visione dello spettacolo ‘A voce do’ vico ha spinto il direttore Guida a contattare Putéca che ormai dal 2020 all’interno di Nisida gestisce il laboratorio di teatro.  Questo progetto, Le voci di dentro, il direttore Guida l’aveva immaginato diverso, più ‘classico’, ma il risultato lo ha piacevolmente stupito, nella sua qualità, nel suo effetto. Una serie podcast scritta e realizzata con i ragazzi dell’IPM, una serie inedita in sei episodi che sarà in diretta su Rai Radio 3 attraverso un ciclo di trasmissioni a partire da giovedì 24 maggio 2024 a cominciare dalle ore 22. La serie sarà presente in piattaforma come podcast.

          E qui l’intervento di Antonio Audino di RAI Radio 3 che si è complimentato con Tommy Grieco, autore delle musiche originali, sound design e montaggio componente del gruppo Putéca Celidònia.

          Non perché ultimo è il momento di dare voce al Teatro Nazionale Teatro Mercadante, il nostro Teatro, che ha co-prodotto il podcast, rappresentato in conferenza dal Direttore operativo Mimmo Basso, coordinatore degli interventi, che ha manifestato il suo affettuoso interesse per il lavoro di questi ragazzi che ha visto crescere.  Riportiamo la testimonianza del Direttore Andò : “E’ con piacere che continuiamo a seguire e sostenere il percorso artistico della Compagnia Putéca Celidònia, formatasi alla scuola del Teatro di Napoli e che in più di un’occasione ha dimostrato capacità di ascolto verso il labirintico fuori, e talento ed energia nell’utilizzo dei diversi linguaggi del teatro, come dimostra anche questo progetto che, prendendo ispirazione dalla parole di Eduardo De Filippo, segue una originale ispirazione rivolta ai più giovani, proprio nell’anno in cui si celebrano i settant’anni della ricostruzione del Teatro San Ferdinando e i quarant’anni dalla scomparsa dell’autore.”

          Ascoltare il trailer con le voci dei giovani detenuti in sintonia  con quelle degli attori di  Putéca è stato veramente una stratificazione di  emozioni ; l’eco della voce di Eduardo, le voci di dentro dei ragazzi internati sembravano dialogare e rispondersi e comunicare a chi dall’altra parte ascoltava che, seppur lungo, il cammino delle vere relazioni si può costruire, nella visione di una diversa, responsabile cittadinanza che vuole l’arte, la cultura, il teatro  validi strumenti di battaglia  per la costruzione di un futuro.

          Per questi motivi e per la passione con la quale Putéca Celidònia realizza i suoi progetti e in particolare questo dialogo formativo con i reclusi, ho desiderato parlare di loro a Baghdad, dove il Ministero della Cultura mi aveva chiamata ad illustrare azioni positive di cittadinanza attiva, dedita alla formazione di una coscienza democratica. Ed in seguito a coinvolgerli in un progetto europeo – partner la Grecia – sull’educazione alla protezione e alla rinascita dell’ambiente che non è solo una transizione economica da una gestione ad altra, ma un profondo cambiamento del concetto dell’abitare il mondo, la propria città, la vita.

Non posso parlare di tutte/i, di Maria Luisa, Teresa, Clara, Dario e di chi con loro ha profuso appassionato impegno nella realizzazione del progetto.  Per questo vi invito a consultare il loro sito e a leggere il flyer distribuito il 14 maggio u.s. in occasione della conferenza stampa al Teatro San Ferdinando, il Teatro di Eduardo, il Teatro dei Giovani, il Teatro del Domani.

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