Opzione atomica

                                                    Opzione atomica
                                               di Luciano Scateni
Ipnosi dell’umanità, cos’altro se no, il silenzio stampa calato all’unisono sulla strage di civili vittime della guerra Kiev-Mosca? Menti obnubilate per nascondere il neocolonialismo espansionista che accende conflitti nell’Africa per ‘rapinarla’ di preziose risorse naturali. Il terrificante futuro dell’umanità preda dell’intelligenza artificiale, la sorte del pianeta Terra violentato dalle mutazioni climatiche, l’aumento esponenziale della povertà, l’Italia unico Paese a rischio premierato presidenzialista: tutto questo e tanto altro, diventano fatti  e misfatti da pagine interne dei quotidiani e dell’informazione radiotelevisiva, raccontati in sordina, quantitativamente compressi, marginalizzati per rispondere alla domanda emotivamente legittima dell’opinione pubblica di come schierarsi, se  a favore di Israele o della Palestina, se nella posizione di equidistanza che ha come sfondo la bandiera arcobaleno della pace. Sorpresa per il modus operandi dell’informazione sulla folle risposta israeliana al terrorismo di Hamas: poche righe di agenzia hanno liquidato frettolosamente la follia dell’omicidio di massa dei palestinesi, che completamente eliminati, avrebbero liberato Gaza della loro scomoda presenza, consegnando la Striscia a Israele, una volta bonificata a Israele. Come centrare questo obiettivo finale? Con l’opzione ordigno nucleare, come fece l’America per eliminare il nemico Giappone, sganciando un paio di bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. La strategica idea ha un autore e non è un degente dell’ospedale psichiatrico, ma un signor ministro del governo Netanyau. Amichai Elivahu, dicastero peer gli Affari e il patrimonio deve aver ragionato da economista: abbiamo armi nucleari nel nostro arsenale e ci sono costate un mucchio di dollari? Usiamole. 
Ebbene, questa geniale intuizione non ha suscitato l’interesse della stampa che l’ha raccontata con un breve trafiletto e ha messo in risalto la tempestiva risposta di Netanyau, cioè Elivahu sospeso dalle riunioni di governo: non il licenziamento e neppure il ricovero in un ospedale psichiatrico. No, una provvisoria assenza dal consiglio dei ministri.  Il commento del ministro degli esteri dell’Autorità Palestinese: “Le dichiarazioni del ministro fascista Eliyahu sono una esplicitazione onesta, un chiaro riconoscimento di ciò che lo Stato occupante (Israele) sta facendo contro il nostro popolo”. Un’indagine sommaria ha confermato: notizia sorprendentemente
sottostimata dai media. Da non credere. (Nella foto il ministro Elivahu)

adminlesociologie

adminlesociologie

Lascia un commento

Questo sito utilizza i cookie e richiede i tuoi dati personali per migliorare la tua esperienza di navigazione.