Fotoreportage su Latronico. Di Maurizio Bolognetti

Con questo servizio iniziamo la pubblicazione a puntate di una ricerca visiva sull’Italia impercettibile, quella spesso definita “minore”, in relazione al peso mediatico che le viene attribuito, e che in virtù di ciò sembra pubblicamente svanire con tutti i tesori naturali, culturali ed umani che contiene1.

Fotoreportage su Latronico

di Maurizio Bolognetti

Latronico è ubicato nella Valle del Sinni, alle porte del Parco Nazionale del Pollino e una porzione del suo territorio ne fa parte. Dici Latronico e pensi al maestoso Monte Alpi, un nome non casuale in quanto la montagna che domina il paese, per caratteristiche geologiche, si diversifica da tutte le altre vette di uno dei parchi nazionali più grandi d’Europa e di certo il più grande parco d’Italia. Latronico è il paese di Sant’Egidio e delle terme, un luogo in cui se ami passeggiare puoi goderti in silenzio le bellezze naturali e straordinari scorci, che conducono il tuo sguardo ad osservare anche il cuore del Parco. A Latronico ci si può ritemprare dalla vita fin troppo frenetica delle città. Dovremmo far qualcosa per farli vivere questi nostri borghi, i borghi delle terre dell’Osso d’Italia, per dirla con Manlio Rossi Doria. Quel Manlio Rossi Doria che scriveva:

È una terra che è stata mater è matrigna, che ha suscitato amori e odi profondi, è una terra della miseria e dell’osso, ma è anche terra di acque rigogliose e ristoratrici, terra del verde intenso e accecante, terra della natura incontaminata, della pace, del benessere, dei silenzi, del vento, della neve, degli orizzonti sconfinati”.

1La numerazione e la titolazione delle fotografie è stata attribuita dalla redazione, per poterle identificare nel successivo articolo di sociologia visuale, che verrà pubblicato nella rubrica Sociologia Urbana, dell’Ambiente e dei disastri.

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