“MOSTRE 2025” del “MUSEO PINACOTECA di ARTE CONTEMPORANEA di TEORA” e MEETING DI POESIE, a cura di Nicola Guarino e Maurizio Vitiello

“MOSTRE 2025” del “MUSEO PINACOTECA di ARTE CONTEMPORANEA di TEORA” e MEETING DI POESIE, a cura di Nicola Guarino e Maurizio Vitiello

 

Nell’ambito delle “MOSTRE 2025” del “MUSEO PINACOTECA di ARTE CONTEMPORANEA di TEORA”, a cura di Nicola Guarino e Maurizio Vitiello, sarà inaugurata sabato 26 aprile 2025, alle ore 17.30, l’esposizione “SINTESI MATERICHE” con recenti opere dell’artista Maria Pia Daidone.
Sarà aperta sino a domenica 18 maggio 2025, orario 17.30/20.00, esclusa domenica.
SCHEDA DELLA MOSTRA
Maria Pia Daidone opera per riepiloghi finali dando vita a sintesi e determinazioni preziosità semantiche.
L’artista opera per coniugazioni estreme motivando e sostanziando una “sintesi materica fattuale”, che non ha nulla a che vedere con una “sintesi virtuale”.
Quest’innovazione seriale distingue la sua ultima produzione, che sviluppa tra Londra, Napoli e Cantalupo nel Sannio (IS) e che ha presentato in occasioni espositive di livello, tra cui, la rassegna internazionale di arte contemporanea “Premio Sulmona”, nel 2022 e 2023, e all’”EuroExpoArt” in “VerniceArtFair”, Forlì 2024 e 2025.
Intende, così, sottolineare corpo e colori in un insieme energico e utile, anche per ripartire sostanza e movimento, nonché per determinare trasparenze e motivazioni, d’impeccabile valore semantico e filigrane emotive d’indiscussa valenza, che si agitano onde intime e incapsulano vertigini.
Con abile azione creativa è stata capace di determinare, in strati e sottostrati, alcuni colori, a contrappunto, ea specificare con garbo linguistico molteplici densità tattili.
Abbreviazioni risuonano nello specchio della memoria e producono, in un’ansia germinativa, nuove impostazioni calibrate e di carattere.
Con queste opere emerge la volontà dell’artista napoletana di puntare all’essenza delle cose; va dritta al cuore.
Tra le crepe di un tempo senza tempo, prorompe e si erge una consistenza che ci racconta la percezione di un intimo vissuto; quasi come un muro logorato dagli anni, scalfito da guerre e intemperie, da “fermare”.
L’operazione si fa portavoce di una revisione esistenziale.
Ecco il pensiero di Maria Pia Daidone sull’ultima sua produzione:
“Il materiale cartaceo, come un abile trasformista, può diventare carezzevole e fragile o forte, duro, e compatto.
Nelle ultimessime opere di questo ciclo fragilità e forza trovano la loro intima convergenza nel concetto di “Sintesi Materica” per diventare sentieri creativi di un intimo e ultimo pensiero proiettato verso l’essenza di un tracciato di vita.”
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X4 – X5-Maria-Pia-Daidone-2018-Incastri-dorati-smalti-inchiostri-rame-su-cartone-cm.-103x56x3-cm.-100x70x3
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