SCUDETTO? ATTENTI ALLA ZONA RETROCESSIONE. IL TORO STENDE IL NAPOLI: 3 A 0

SCUDETTO? ATTENTI ALLA ZONA RETROCESSIONE. IL TORO STENDE IL NAPOLI: 3 A 0

                                         Di Luciano Scateni

Spavalderia? Ottimismo della disperazione, stato confusionale, paura (di licenziamento)? A cosa attribuire l’incauto vaticinio del medico della mutua ‘calcio’ chiamato al capezzale dei debilitati, demotivati, sconclusionati reduci dal trionfale scudetto napoletano? Il Mazzarri con la valigia quasi pronta per un mesto rientro in Toscana, tra i suoi cari, ha santificato il rito della conferenza stampa con una ventata possente di captatio benevolentiae, rivolta ai Forza- Napoli-sempre: “Vedrete, vinceremo tante partite”. Lo dice alla vigilia dell’impegno con il coriaceo Torino di Juric. È forse indotto a ben sperare dallo status non al top dei granata, ma sottovaluta anche il percorso accidentato degli azzurri consegnati alla sua regia dopo il disastro Garcia. Le aggravanti: esodo africano di Osimhen-Anguissa,  danno collaterali le assenze per acciacchi di Meret, Olivera, Natan, Ostigard, l’umore non proprio sereno di Simeone, naturale alter ego di Osimhen, confinato abitualmente in panchina, in probabile partenza, come Zielinski, Demme, Gaetano, Zanoli, Politano, l’exit  di Elmas, l’incognita di Raspadori impiegato alternativamente come centravanti, mezzala, mediano, le difficoltà di  restyling della squadra a metà campionato con l’arrivo di Mazzocchi e di un paio di interessanti innesti, il fitto mistero Lindstrom, la promozione azzardata del giovane Natan a erede di Kim e l’evidente nervosismo di Mazzarri, punito con la squalifica che lo costringe a  seguire Torino-Napoli dalla tribuna. In cabina di regia Frustalupi. C’è questo a pochi secondi dal via affidato al fischietto di Mariani. Sezione di Aprilia. Storico il 4-3-3 degli azzurri, 3-4-1-2 lo schieramento allestito da Juric.  Più Torino al via, Juric evidentemente vuole interrompere la sterilità dei granata (solo 15 gol in 18 partite). Prima conclusione di Zapata, ex azzurro che festeggia le trecento partite in serie A, Torino ancora pericoloso all’ottavo, per un destro potente di Vlasic, pallone a lato.  Rrahmani di testa su cross da angolo, facile intervento di Milinkovic. Azioni alterne e forse il Napoli comincia a carburare, ma ha difficoltà a impostare. Politano, Raspadori e Kvara tagliati fuori dal gioco. Buono l’approccio dei granata, pressing alto. Venti minuti con zero emozioni. Occasione d’oro del Torino. Vlasic in scivolata, manda sul fondo, con Gollini battuto al minuto 21. Il Napoli? Quasi assente, costretto nella propria metà campo. Possesso palla: 70%Torino. A sorpresa, quasi gol di Raspadori, che perfeziona un cross di Di Lorenzo, miracolosa la risposta di Milinkovic. È forse una scossa positiva degli azzurri, aver finalmente propositivi. Ci riprova Raspadori, mira imprecisa al 28esimo. Ora equilibrio in campo, il Torino sembra aver ridimensionato l’empito iniziale, merito del Napoli, ma c’è un problema, la marcatura pressante di Djidji tarpa le ali del georgiano. Dubbi su un intervento difensivo degli azzurri su Salabria, che protesta. Occasione per Bellanova con Gollini fuori causa. Ammonito Zielinski, per un fallo duro proprio su Bellanova. Parità interrotta da Sanabria. Al minuito 43 tiro di punizione da sinistra di Ilic, il pallone vagante in area dopo un tocco di Zapata finisce all’uruguaiano, che in mischia controlla, evita Gollini e mette in rete con un tiro in diagonale. Torino in vantaggio meritato. 1 a 0, Spogliatoi.  Fine gioco per Zielinski, in campo il neoacquisto Mazzocchi, napoletano, terzino-centrocampista, appena arrivato dalla Salernitana. In pratica difesa a tre, con Mario Rui e Mazzocchi in sostegno a Cajuste e Lobotka.  Il Var verifica un fallo a gamba tesa su Lazaro di Mazzocchi, cartellino rosso, espulsione, Napoli in dieci. Esordio infelice del neoacquisto. Raddoppia Vlasic. A pochi metri dall’area di rigore, sinistro micidiale, da fermo, che sorprende Gollini, 2 a 0. Il Torino ritrova la perduta fertilità e la vittima sacrificale è questo Napoli irriconoscibile, a nervi tesi.  In campo Simeone e Zerbin. Fuori Mario Rui e Raspadori, l’azzurro più pericoloso nel primo tempo. Giallo per Juan Jesus. Salabria conclude un contropiede con un tiro rapito dal palo. lo sfortunato tentativo precede di un niente il 3 a 0. Al minuto 67. Difesa in tilt da cross su calcio d’angolo e Buongiorno trova il gol con un colpo di testa indisturbato. Gaetano in campo, fuori Zapata. Il povero Mazzarri suggerisce a Frustalupi, il cambio Politano-Lindstrom.. Gaetano in campo per Cajuste, fuori Zapata, entra Pellegri, fuori Djidji per Sazonov. Azzurri in evidente sofferenza, per gli ultimi dieci minuiti di una partita che certifica la fine del sogno napoletano vissuto con lo scudetto. È la premessa per una nuova caccia all’allenatore? Si giustifica la grande curiosità per i commenti di De Lau alla Caporetto torinese. Karamoh e Gineitis per Ilic e Vlasic nel finale del Toro. Arriva il the end della semi-tragedia vissuta da una squadra evidentemente in piena, permanente crisi. 

 

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