Ma che Napoli è

Ma che Napoli è

Di Luciano Scateni

Al Bernabeu non si è rivisto il Napoli di Spalletti, come titola qualche testata sportiva ‘sentimentalmente’ ben disposta con De Laurentiis e con l’eterna, inalterabile passione dei “Forza Napoli…sempre”. Forse non avremmo neppure voluto vedere il  Napoli della seconda fase del campionato, che  ha svilito la gande bellezza dell’exploit con cui la squadra  ha accumulato un  vantaggio incolmabile sulle inseguitrici (in verità molto poco concorrenziali un  anno fa ) grazie alla perfezione di alcune eccellenze, come Kim, Lobotka, Kvaratskhelia, Osimhen contraddetta nella parte finale del torneo, quando nel circuito di giocatori e dirigenti si è capito che Spalletti aveva chiuso la trattativa con la nazionale e aveva praticamente detto un “ciao” a De Laurentiis, non proprio amichevole. Il Napoli del Bernabeu ha confermato l’anomalia, dell’altalena, sconveniente di un tempo sì e uno così-così. Di solito meglio la prima frazione di gioco, peggio la seconda e Mazzarri, messo rapidamente al corrente del ‘vizietto’ ha pensato bene di interrompere la ‘tradizione’. Perciò il primo tempo di Madrid consegnato agli spagnoli, comunque tecnicamente e tatticamente superiori, nonostante le numerose assenze di titolari, e Napoli sprint al via della ripresa, che ha premiato con il gol la determinazione di Anguissa. I limiti della scelta di Mazzarri: gli azzurri hanno espresso buon calcio per metà del secondo tempo, ma di lì in poi, per deficit di tenuta atletica e di concentrazione, hanno smobilitato e il Real Madrid ha dilagato. Secondo errore, i cambi dopo il 2 a 3 nel tentativo di riagguantare il pareggio e la certezza di partecipare alla fase successiva della Champions. Due le conseguenze: il Napoli, sbilanciato in avanti e in assenza di una diga difensiva come Koulibaly e Kim si è esposto al micidiale contropiede degli iberici e ha confermato i rischi del tallone d’Achille degli azzurri sin dall’inizio della stagione 2023-2024. A latere sconcerta il sospetto mai smentito con decisione sulla permanenza in azzurro di Osimhen. L’interessamento del Chelsea è pressante. La notizia fa riferimento al lavoro sottotraccia del Napoli per colmare il possibile addio del nigeriano, per compensare l’esodo da Napoli indotto da offerte irrinunciabili e dall’allettante far cassa di De Lau. Circolano perfino i nomi alternativi di David, del Lilla, di Adams del Montpellier, di Openda (Lipsia) e di Boniface del Bayern. Fake news? Speriamo. Per dire che il Napoli di Mazzarri somiglia molto a quello di Spalletti-fase uno del campionato scorso, ecco l’approssimarsi della sfida ai primi della classe di Inzaghi, dell’Inter di Lautaro e in questo caso non guasta un sentito “Forza Napoli sempre”.

 

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