I bambini

I bambini

Di Luciano Scateni

Anni fa, in un sogno-incubo ho vissuto l’allucinante sequenza di puntare una pistola contro un ‘nemico’ indistinto. Ho sudato freddo, uccidere una persona, anche se fosse il peggiore nemico? In sogno ho gettato la pistola in un fiume in piena. Uccidere un bambino? Più facile suicidarsi.

Lo propone la cronaca: bimbo palestinese-americano ucciso a Chicago, aggredita la madre. L’assassino ha gridato: “Voi musulmani dovete morire”. Aveva sei anni Wadea Al-Fayoume, palestinese americano ucciso sabato nella sua casa alla periferia di Chicago con 26 coltellate. La madre, colpita con una decina di coltellate è ricoverata in ospedale. L’aggressore è Joseph M. Czuba, proprietario della casa in cui il bambino, con la famiglia, viveva a Will County, nell’ Illinois, in una zona, piena di negozi e ristoranti palestinesi. La polizia: “Madre e figlio sono stati aggrediti in quanto musulmani con un attacco provocato dal conflitto in Medio Oriente tra Hamas e gli israeliani”.

Sottrarre nove euro, poco più, poco meno a un normale bilancio familiare non provoca crisi di sopravvivenza, onerose rinunce, dolorose privazioni.  Quei nove euro sono invece la vita per chi lotta per non morire. Lo dice con sofferta convinzione chi vive, con una permanente stretta al cuore, la crudele realtà di milioni di bambini che il destino fa nascere dove si muore a pochi mesi, se va bene di anni, per stenti e malattie, povertà estrema, nell’indifferenza dell’umanità disumana. È coperta da riserbo la dimensione delle donazioni che salvano la vita dei bambini, ma senza conoscerla è comunque possibile definirla benedetta, determinante e purtroppo inadeguata.  I perché della ‘pigrizia’ nel comporre i numeri di telefono delle organizzazioni umanitarie, che mostrano la tragedia di corpi e volti di bambini denutriti, vittime di mali che con poco, quasi niente, potrebbero essere debellati, di madri che assistono disperata alla lenta, inesorabile agonia dei figli: “Chissà se queste donazioni davvero aiutano a salvare bambini dalla morte”,  “Non è così che si risolve il problema, devono affrontarlo i Paesi ricchi, globalmente”, “Sì, ho telefonato, ma ho trovato  sempre occupato”, “Per favore ricordami di donare, ho troppi impegni in questo periodo”. “Prima o poi chiamerò”. Prima o poi? Poi

I bambini. Quale perversione consente di renderli schiavi per godere di extra profitti sulla loro pelle, sulla loro fatica massacrante sottopagata. I bambini. Vittime di guerre che non dovrebbero coinvolgerli in alcun modo, uccisi da bombe sganciate su case ospedali, scuole. Lo denuncia la disastrosa guerra in Ucraina, lo confermano le centinaia di bambini morti per i raid terroristici di Hamas e per la vendetta di Netanyahu. I bambini.

 

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