Nel blu, dipinto di blu

Nel blu, dipinto di blu

Di Luciano Scateni

Napoli è Napoli, assioma per la città del mondo che propone con la sua Grande Bellezza, allegro funambolismo, esondazioni di fertile fantasia popolare, musicalità, debordante vulcanicità e certo anche il lato B di difetti e lacune che l’assimilano a tutte le grandi città nella difficile quotidianità. Forse nessun luogo del mondo è stato indagato, raccontato, letto come la “Partenope mille culuri”, (Pino Daniele). Se ne faccia una ragione chi è protervamente ancorato a letture dispregiative, o comunque approssimative di Napoli. Le agenzie di stampa si sono sbizzarrite nel raccontare il caso di un macellaio romano ospite del “Grande Fratello”, programma paradigma del trash televisivo nazionale, che ha aperto la bocca per sparare ingiurie gratuite, da ignorante, su Napoli e il suo ruolo nella griglia delle città italiane che a suo dire vede in vetta Roma o Firenze (niente da obiettare) ma Napoli no. Il signor Paolo Masella (ricordo macellaio romano), ha detto nello scenario dell’indecente programma Mediaset “Per i miei gusti Napoli non rientra neanche nelle prime cinque perché c’ha poca cultura. Storia culturale, nel senso di artistica. Nel senso che ti direi Roma e, dopo Roma, Firenze e Venezia”. Valanga di insulti dei social per la frase di chi con tutto il rispetto per il suo mestiere ha denunciato gravi lacune culturali e una sottospecie latente di razzismo. Masella, di male in peggio: “Ma a confronto di altre regioni d’Italia. Ci stanno regioni che mi trasmettono più cultura. Se vado a Firenze, e vado agli Uffizi, me ne passa talmente tanta…”. Qualcuno spieghi a questo soggetto, con cristiana pazienza, che Roma, Firenze, Napoli non sono regioni, ma città e che se capita in gita all’ombra del Vesuvio, di cultura saprà che ‘ne passa tanta’ per usare una sua rozza espressione. Invito a firmare una petizione popolare perché cali il sipario sul “Grande Fratello”. Una tra mille contestazioni dei social: “Cosa non avrebbe Napoli? Abbiamo una storia teatrale, cinematografica, artistica, musicale, paesaggistica, leggendaria, culinaria, mitologica, letteraria. Napoli è culla dei più grandi scrittori, attori, poeti, cantautori”.
In tema di fantasia partenopea: il famoso pizzaiolo Gino Sorbillo, con diffuse sedi a Napoli e all’estero, ha inventato l’ennesima variante della ‘Margherita, pomodori, mozzarella, basilico e olio’. Il mare brulica di granchi blu, super star della stagione, saporiti e nutrienti? Nasce la pizza ai granchi blu. L’annuncio di Sorbillo con tanto di foto, parte dalla storica pizzeria del centro storico di Napoli. Racconta il re della pizza: “Il granchio blu è più buono del granchio tradizionale. La pizza è bianca con Fiordilatte di Napoli, basilico fresco, succo limone di Amalfi Igp e Granchio Blu cotto a vapore”

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