L’Intelligenza artificiale distruggerà il nostro futuro?

L’Intelligenza artificiale distruggerà il nostro futuro?

di Alessandra Laricchia

Non basta andare ai confini della terra, non basta nemmeno trasferirsi in Namibia, uno dei paesi meno popolosi al mondo, per evitare alcune contaminazioni. Oramai è sufficiente un cellulare per essere connessi col mondo, anche quello più insidioso.

Sono diventata mamma per la seconda volta pochi giorni fa e in quelle stesse ore sorgeva il dibattito sull’intelligenza artificiale, una tecnologia che è già attiva e facilmente fruibile tramite app del cellulare e con cui si riescono a scrivere anche articoli come questo, interi libri e perfino poesie.

Non credo si debba aver paura del nuovo, ma quando il futuro sembra essere dato in gestione a delle oscure menti elettroniche, è doveroso porsi delle domande per il domani, soprattutto quello dei nostri figli.

Uno studio del Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, che documenta le differenze strutturali nella materia grigia dei bambini in età prescolare legate all’uso degli schermi video, rivela una minore integrità strutturale in alcuni tratti di materia bianca nelle aree del cervello che supportano il linguaggio e altre abilità legate all’alfabetizzazione, al controllo mentale e all’autoregolazione. Ancor più grave, lo studio sta analizzando come sia minore lo sviluppo della zona del cervello legata alle emozioni e alla comprensione delle stesse.

I nostri figli, quindi, potrebbero non saper comunicare, finendo in una spirale di incomunicabilità emotiva. Da ciò la necessità di utilizzare un alter ego per esprimersi. In questo tragico quadro l’intelligenza artificiale sarebbe uno strumento irresistibile, anzi irrinunciabile. Eppure, come essere certi che l’interprete del mio pensiero stia comunicando esattamente ciò che penso e provo?

Se anche il pionieristico Elon Musk nutre seri dubbi sull’intelligenza artificiale, dovremmo porci qualche domanda e provare a fermare il treno e studiarne attentamente gli effetti diretti e indiretti prima di rimetterlo in moto. Ma pare che il treno sia già in piena corsa e come al solito anche i governi sembrano essersi accorti solo ora che il macchinista è incontrollabile.

Di poche ore fa il tentativo del nostro garante della privacy di fermare Chat GPT, il più diffuso sistema di IA. Non credo che da solo possa bastare, servirebbe una mozione internazionale o, meglio, un movimento globale che parta dal basso costringendo tutti a riflettere.

E allora il progresso, una parola che un tempo aveva un valore alto e positivo, sta divenendo qualcosa di mostruoso? Qualcosa di cui temere? O è solo la nostra percezione dell’ignoto che è legata all’oscuro e sta assumendo un’accezione puramente orrifica?

Un tempo il futuro era uguale a progresso e tutto sembrava avanzare e migliorare. Ed era per molti aspetti vero, non sempre però. Eppure, si percepiva la certezza che non si sarebbe mai potuti arretrare, cadere nel peggio. Oggi non è più così, guardiamo ai nostri figli temendo che la loro vita sarà sempre una caduta libera verso il basso e non abbiamo più un disegno di fondo di quello che dovranno affrontare, tutto è completamente ignoto.

Quindi per tornare a me, aver deciso di vivere in Africa, crescendo qui i miei due bambini, non potrà mettermi al riparo dai cambiamenti che ci giungono da oltremare sul palmo di una mano, ma spero di poter dare loro almeno l’idea di come potrebbe essere il mondo reale, quello della natura, della vita e della morte e dei cicli vitali, cose che non si trovano sugli schermi di realtà virtuali.

Alessandra Laricchia*

Ha fatto dell’Africa la sua scelta d’amore e vive in Namibia. Nata a Napoli, ha deciso di dedicarsi all’Africa fondando Cafeafrica.it un blog per diffondere la conoscenza del continente che lotta contro gli stereotipi negativi. È anche consulente di viaggio per l’Africa meridionale e ha pubblicato due romanzi: “Quando la Terra Chiama”, ambientato in Namibia e “Alzati e Ricomincia”, biografia di un’infermiera nei reparti dell’ospedale di emergenza Covid-19. Attualmente, sta lavorando a un romanzo storico ambientato tra Europa e Africa.

 

PS: Articolo scritto e concepito da mente umana.

adminlesociologie

adminlesociologie

Lascia un commento

Questo sito utilizza i cookie e richiede i tuoi dati personali per migliorare la tua esperienza di navigazione.