Paura dell’oblio. Di Giovanni Pugliese

letteratura e poesia

Paura dell’oblio

Di Giovanni Pugliese

Ho paura dell’oblio. Della dimenticanza, della cancellazione dalla memoria di ciò che sapevamo per averlo imparato negli anni già vissuti e nei rapporti coi nostri simili. Sappiamo qualcosa sul mondo e le sue tante realtà, su verità possibili ed impossibili, sulle storture e violenze della Storia, negate o difese, su noi stessi e su cosa ci facciamo nel tempo che ci è dato di attraversare.
Vediamo con sempre maggiore chiarezza che le parole forti in cui crediamo da quando siamo divenuti adulti, capaci di decidere, si sgretolano, perdono senso, persino valore, disperse nel flusso rapido della frenesia delle macchine che faticosamente inseguiamo… L’Altro da noi, la chiarezza dei Diritti di tutti, la coscienza dell’essere abitatori provvisori del mondo…
E la memoria si svuota, il patrimonio dei ricordi che ci rende uomini si assottiglia, scompare come la neve sul Vesuvio. Non ci importa di nulla, non ci indigna alcuna ingiustizia, alcuna bruttura o violenza. Rimuoviamo ogni cosa che ostacoli il nostro annegare nel Presente. Né la guerra nell’Est dell’Europa, né i genocidi di ieri, tranquillamente negati dagli interessati alla cancellazione degli orrori…
Ho paura dell’oblio, lo sento più forte oggi che riparliamo stancamente di Auschwitz.

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