UN ALTRO NAPOLI: 8 IN PAGELLA, 1 A 1 E MERITAVA DI PIÙ.
Di Luciano Scateni
Napoli calcio affetto da labirintite. Sbanda, procede a tentoni in un campionato che nulla concede a errori e omissioni, precipita dalle stelle alle stalle, patisce vistosamente incompetenza e interessi estranei al gioco che può essere bello da entusiasmare, come quello storico del carioca Vinicio, spettacolarmente offensivo, o del geometricamente perfetto di Sarri, del meno entusiasmante, ma di alta e concreta efficacia firmato Spalletti o all’opposto, può mortalmente annoiare e indispettire se affidato a manager di modeste competenze, ad allenatori non a caso a fine carriera per limiti tecnici e anagrafici. È proprio un brav’uomo mister Calzona: accetta un contratto a tempo determinato, di sei mesi e l’esordio in panchina alla vigilia della Champions degli azzurri. Altra sbandata di De Lau. Il nuovo stratega del Napoli conserva (e fa proprio bene) la guida della nazionale slovacca: insomma è un allenatore condominiale, che non si fida di un presidente che assume e licenzia allenatori a giorni alterni. Unica nota intonata della vicenda e siamo a un niente dal verificarlo, è il discusso “torna a casa Lassie” del ricercatissimo nigeriano Osimhen. Basterà a tirar fuori dalle sabbie mobili un Napoli negligente, svogliato, opaco, la brutta copia del team tricolorato? Auguri mister Calzona, profitti delle recenti défaillances del Barcellona che fu di Guardiola e Messi. Arbitraggio made in Germany, di Felix Zwayer. Sold out del Maradona Stadio, spettatori 60240. Record. Questo Barca sembra aver ereditato il possesso palla di Guardiola. Il primo attacco è di Yamal e primo angolo per la squadra di Xavi. Blau grana in giallo canarino, subito pericolosi. Pressing molto alto degli spagnoli, sinistro potente di Yamal, risponde in tuffo di pugno Meret, al nono. Provano a reagire gli azzurri. Ritmi non da galoppo, ma grande padronanza del Barca nello smistamento palla. Gli azzurri faticano a uscire dalla propria metà campo, ma sembrano con il trascorrere dei minuti superano le incertezze di un inizio molto prudente. Primo corner per gli azzurri conquistato Da Osi, senza conseguenze. Ammonito De Jong, fallo su Di Lorenzo. Salvataggio provvidenziale di Meret su Lewandowski e si ripete su legnata dalla distanza di Gundogan. Ci provano un po’ tutti i blaugrana. Finora Osimhen mai servito e su Kvara sempre interventi duri, segno che gli spagnoli o temono. Non una gran partita, meglio il Barca. Il Napoli, è ovvio, non c’è ancora modo di capire le intenzioni di Calzona, appena arrivato a Napoli. Spesso, troppo spesso, senza marcatura a uomo gli attaccanti in giallo. In tribuna il mitico Hamsik. Poi guadagna campo il Napoli, rallenta il Barca che, scusate la battuta, sembra tirare i remi in barca. Assalto degli azzurri in fiducia alla porta di Ter Stegen. Corner Napoli, Politano, nulla di fatto. Napoli ora aggressivo, bene. Da dieci minuti solo in azzurro. Spogliatoi e riconciliazione tifosi-giocatori. Applausi, ma finora nessuna occasione gol. C’è da saldare meglio l’asse difesa-attacco per favorire le percussioni di Osimhen mai in condizione di rifinire gli attacchi del Napoli. Parte in quarta il Napoli al via della ripresa, svanita d’incanto l’apatia del Napoli di Garcia e Mazzarri. Osimhen finisce spesso in offside, abilità dei difensori spagnoli. Si dà da fare Osi, anche nel recupero palle vaganti. Angolo per i gialli all’ottavo, innocuo. Riprende a macinare gioco il Barca. Riprende il giro palla del Barca che stanca gli azzurri. Purtroppo, arriva il gol del Barcellona e di chi se non del fantastico Lewandowski. Riceve in area da Pedri, si libera con un tocco abile di Rrahmani e dalla brevissima distanza mette in rete. Minuto 60, Napoli in svantaggio,0 a 1. Che peccato. Infierisce il Barca. Gran pressione. Fuori Kvara e Cajueste, dentro Lindstrom e Traoré: è la scelta di Calzona. La marcatura su Osimhen è asfissiante e spesso fallosa, quasi cattiva. Rabbiosa la reazione degli azzurri al gol subito, ma il tema da svolgere con maggiore efficacia è quello dell’attacco poco prolifico. La caparbietà di un rande del calcio qual è Osimhen premia comunque il Napoli che superato quattro difensori del Barca s’impossessa del pallone e lo spedisce in rete per un meritatissimo 1 a 1 al fatidico minuto 75. Poi esce il nigeriano e con lui Politano. Dentro Raspadori e Simeone. Peccato non sia disponibile Ngonge, l’uomo della zona Cesarini. Risponde Xavi con Raphinha per Yamal. Poco prima giallo per Inigo Martinez. Preme il Napoli, sbandano gli spagnoli, quasi non sembra vero e serie di corner per gli azzurri. Rischia e come il Barcellona, Napoli arrembante e Anguissa di testa ci prova, pallone sul fondo, prima di lui Simeone. Romeu per Chistensen. Spagnoli in grande difficoltà. Il due a uno? Arrivasse niente da obiettare. Bene Lindstrom, che spazia in tutto il campo con buoni spunti. Purtroppo, il cronometro corre e tarpa le ali degli azzurri. Manca poco al the end del recupero. Il commento? Il Napoli gioca alla pari con il Barcellona e c’è la conferma: gli azzurri con Gracia e Mazzarri hanno giocato ‘contro’.