NATURA E ARTIFICIO IN CHIAVE INTERDISCIPLINAR
di Paola Lista*
L’occasione della mostra “Gli Architetti e il Paesaggio tra Natura e Artificio”, svoltasi dal 29.12.2022 al 23.01.2023 al Palazzo delle Arti di Napoli, mi consente di svolgere ulteriori e sintetiche considerazioni sull’argomento, che può ritenersi cruciale non solo ai fini di un necessario miglioramento della qualità ambientale, ma anche in ragione di un auspicabile e necessario rapporto con la natura quale “terapia” per la nostra salute psicofisica.
Com’è noto, l’antropizzazione della natura ad opera dell’uomo, continua a comportare compromissioni irreversibili nell’ecosistema, rendendo le condizioni ambientali sempre più inospitali.
Da questo punto di vista, il paesaggio, agli occhi di tutti, si manifesta come lo specchio più evidente delle trasformazioni e l’indicatore principale della crisi ambientale che stiamo vivendo.
La situazione appare maggiormente critica, perché sia la cultura che il potere decisionale e le connesse responsabilità politiche non riescono a dare risposte adeguate alla rapidità dei mutamenti e all’ampiezza globale dei problemi ambientali.
Una visione interdisciplinare nella quale l’urbanistica, la sociologia urbana e le altre discipline “consanguinee” sembra più che opportuna, necessaria, e decisiva per intervenire su quello che Vittorio Gregotti ha definito, con una locuzione di rara efficacia, “caos atopico”.
A questo scenario che molti ritengono fortuito, casuale o causa di ragioni imperscrutabili, non c’è altra risposta che fondare sulla progettualità come volontà etica di risolvere quella che molti chiamano “la sfida alla complessità”.
I termini metodologici dell’approccio progettuale sembra che possano prospettare soluzioni attendibili, a patto di fondarsi su congetture interdisciplinari, che connettono saldamente gli ambiti disciplinari e le scienze territoriali della sociologia.
Questa sembra una soluzione valida per tutti i processi di attività creativa e attività produttiva.
Occorre mettere assieme intelligenze e competenze composite, poiché una separazione è più che mai anacronistica.
E’ necessaria una visione olistica, tale da mettere assieme la forza delle idee, delle congetture creative e del valore della bellezza quale “substantia”.
Le considerazioni appena accennate sono naturalmente aperte a nuovi sviluppi e meditati approfondimenti.
Questi, in buona sostanza, sono stati gli stimoli e le sollecitazioni che mi hanno portato ad organizzare e curare la mostra a cui ho fatto cenno e che ha visto l’interessante aggregazione di un notevole gruppo di architetti, fortemente motivati.
In proposito, gli architetti avvertono la necessità di un impegno e di un rinnovato e durevole rapporto tra i due termini chiave dell’ambiente.
Natura e artificio, ovvero, ricorrendo alla nota locuzione di Rosario Assunto, il maggiore filosofo del paesaggio, “tra natura e cultura”.
Il filosofo ebbe ad approfondire, nel presentare la mostra dei dipinti di Leonardo Cammarano, filosofo e pittore, la dialetticità del rapporto natura-cultura in questi termini: “… la natura appare nel paesaggio come forma e come materia della cultura; mentre la cultura, nel paesaggio, è forma rispetto alla natura-materia, ma è contenuto della natura-forma”.
Un tema tanto complesso da aprirsi ad ogni iniziativa di ricerca, ad ogni avventura culturale, ad ogni possibilità comunicativa, coscienti che nessuna bellezza naturale, nessun paesaggio è al riparo dalla catastrofe degli squilibri ambientali.
Paola Lista*
Architetto, pittrice, docente. Laureata con lode alla “Federico II”, consegue il Dottorato di Ricerca in “Rilievo e rappresentazione dell’ambiente e del costruito”, sviluppando un’indagine sul paesaggio e sull’architettura di Procida. Fondamentale per la sua formazione è stato il soggiorno di studi alla Bauhaus di Dessau in Germania e la stretta frequentazione con Filippo Alison al Corso di Perfezionamento post-laurea. Ha svolto attività di contrattista annuale alla Facoltà di Architettura di Napoli, 1998-2022. E’ autrice di varie pubblicazioni di carattere scientifico e didattico.
Foto di Maria Grazia Voto
Foto di Maria Grazia Voto
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