La gelosia e il controllo: manifestazione d’amore o violenza indiretta?

La gelosia e il controllo: manifestazione d’amore o violenza indiretta?

Di Alessandra Pinto, avvocata del Foro di Napoli, mediatrice familiare, specializzata in diritto di famiglia, diritto tributario e societario.

La letteratura ha da sempre offerto innumerevoli rappresentazioni della gelosia: «Medea» di Euripide, i sonetti di Saffo, il «Discorso della gelosia» di T. Tasso, «I Promessi Sposi» di A. Manzoni, l’«Otello» di W. Shakespeare, «La ricerca del tempo perduto» di M. Proust, «Il fu Mattia Pascal» di L. Pirandello, per citare alcuni esempi.

La cinematografia regala una vasta scelta di film ispirati a relazioni possessive: «Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)» diretto da Ettore Scola, «Unfaithful» di Adrian Lyne, «Closer» dalla regia di Mike Nichols, «Gone Girl» diretto da David Fincher, «Mia» di Ivano De Matteo…

Scene di gelosia sono presenti anche in famose serie Tv che hanno segnato l’adolescenza delle vecchie generazioni: «Friends», «I Soprano», «Beverly Hills», «Sex and City», «Una mamma per amica» …

Ritroviamo la gelosia persino nella fortunatissima e famosa saga fantasy di Harry Potter, talvolta tra Harry e Ron per Hermione talaltra tra i personaggi che si sono susseguiti nelle vicende narrate dalla scrittrice J. K. Rowling.

Avvicinandoci ai nostri giorni non possiamo non citare un’altra serie di film fantasy ispirata ai romanzi di Catherine Hardwicke: Twilight, New Moon, Eclipse e Breaking Dawn, ove assistiamo a scene di gelosia tra il vampiro Edward Cullen (Robert Pattinson) e il licantropo Jacob Black (Taylor Lautner) per l’umana Bella Swan (Kristen Stewart).

I tempi sono mutati.

Oggi quando si parla di gelosia tra adolescenti si citano smartphone e social network che hanno modificato il modo di relazionarsi: sono divenuti preziosi alleati per monitorare la partner o il partner e sorvegliare i comportamenti digitali.

Accade che un semplice “Like” su video o foto possa essere inteso come espressione di interesse o disinteresse, inneschi reazioni di gelosia se rivolto a terzi, così come la connessione creata con altre persone.

Nella coppia ci si scambiano le password in modo da condividere i dati ed effettuare una forma di controllo su qualsiasi manifestazione di interazione che avvenga online.

Il controllo è vissuto come una prova d’amore e di interesse.

Save the Children in collaborazione con IPSOS ha pubblicato nel 2024 una ricerca sulla violenza onlife nelle relazioni intime tra adolescenti contenente anche i risultati di un’indagine su un campione rappresentativo di 800 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni realizzata con il concorso del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, delle Unità di Servizio Sociale per Minorenni, degli Istituti Penali per Minorenni.: «Le Ragazze Stanno Bene? Indagine sulla violenza di genere onlife in adolescenza» https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/le-ragazze-stanno-bene .

Dal report emergono alcuni dati utili a comprendere come le giovani generazioni vivano le relazioni intime: il 30% ritiene che la gelosia sia un segno d’amore, quasi 1 adolescente su 5 pensa possa accadere che in una relazione ogni tanto si ricorra ad uno schiaffo, il 26% ritiene che in una relazione intima si può chiedere di rinunciare ad amicizie o contesti, il 21% pensa che la condivisione di password di dispositivi e social sia una prova d’amore, il 20% ritiene normale richiedere di geolocalizzare gli spostamenti del partner o della partner.

Sono considerati “normali” i veti sull’abbigliamento o nel frequentare nuove amicizie, controllare di nascosto il cellulare.

I cosiddetti “delitti passionali” che, prima facie, sembrano avere il sapore di antico, per converso sono estremante diffusi.

La gelosia porta ad una necessità di possesso dell’altro o dell’altra e la relazione ben presto si trasforma in un amore tossico ove comportamenti violenti non solo tendono ad essere giustificati e perdonati, ma soprattutto normalizzati.

Questo fenomeno rientra in ciò che è definito Teen Dating Violence (TDV) ed indica atteggiamenti maltrattanti all’interno della coppia molto lontani da forme di romanticismo, tenerezza e manifestazioni d’amore.

Di solito non vi è una netta separazione tra vittima e carnefice, possono essere coinvolti sia ragazzi che ragazze, con modalità differenti, i primi tendono ad usare la violenza fisica, mentre le seconde la violenza psicologica.

Vi è un’evidente difficoltà nelle nuove generazioni a riconoscere forme di violenza indiretta perpetrate attraverso la gelosia ed il controllo, perché non vi è esperienza nelle relazioni sentimentali.

Ciò che emerge è molta confusione sul confine amore e violenza.

I comportamenti descritti in realtà rientrano in “campanelli d’allarme”, sono volti a limitare la libertà personale all’interno della coppia e spesso sono prodromici ad atti di violenza diretta, fisica o psicologica.

La gelosia morbosa e ossessiva non è una manifestazione d’amore, può nascere da una insicurezza individuale (non ci si sente ricambiati) oppure da un vissuto personale all’interno del nucleo familiare: sono riproposti comportamenti recepiti ed interiorizzati come “normali”.

Dalla disamina dei dati citati è evidente la necessità di prevenire trattando le questioni di genere per il superamento di stereotipi ancora persistenti in primo luogo con il linguaggio sin dalla tenera età oltre ad informare con strumenti adeguati i giovani e le giovani al fine di non “normalizzare” forme di violenza indiretta.

Una delle ultime giovani vittime, Martina Carbonaro, aveva solo 14 anni e il suo ex fidanzato diciottenne l’ha uccisa perché non accettava la fine della relazione.

È necessario educare i genitori, la scuola e i giovani ad individuare i campanelli di allarme per chiedere aiuto a persone esperte; in caso contrario non sarà sufficiente una legge ad hoc o un inasprimento delle pene.

Le relazioni sentimentali, amicali o professionali si fondano sul rispetto reciproco, la libertà e la fiducia, tutto ciò che reprime è irrazionale e con il trascorrere del tempo inevitabilmente sfocerà in forme di violenza.

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