Infamia
Di Pasquale Martucci
Quando si parla di infamia ci si riferisce alla riduzione dell’onore del cittadino, per cui chi ne è colpito è considerato incapace nell’ambito della società di appartenenza. L’infame è una persona che ha commesso azioni vergognose o conduce vita notoriamente riprovevole, o chi ha subìto pene che portano come conseguenza una diminuzione del suo onore.
Nel diritto romano c’erano alcuni possibili effetti per colui che si era macchiato d’infamia: a) l’esclusione dalle cariche pubbliche; b) la perdita della facoltà di essere rappresentativi; c) in senso più estensivo, l’incapacità di essere cittadino con tutti i diritti in virtù della ridotta stima di cui gode nella comunità.
Se un tempo dunque esisteva il reato di infamia, oggi con questo termine si indica un giudizio morale in riferimento ad una condotta disonorevole, cui è associato il biasimo pubblico e la vergogna: in alcune realtà (culture tradizionali molto coese e poco disposte ai cambiamenti) chi si macchia di infamia e la stessa sua famiglia, additati al pubblico disprezzo, sono posti ai margini del gruppo/comunità.
Infamia – RICOCREA di Pasquale Martucci