Diario di lavoro – Questi fantasmi

etnopsichiatria

di Annamaria Medugno, neuropsichiatra.

Quasi sera.
'Dottorè, io vi devo dire una cosa…'
'Dite, C…'
'…Non ve la posso dire…'
'Eh, provateci…'
'… Qui ci stanno le presenze…'
'Mmm…e voi come lo sapete?'
'Mentre aspettavo il mio turno fuori al corridoio l'ho vista…'
'È probabile, C., questo è un convento del '600, c'erano le monache di clausura.'
'E voi non avete paura, dottorè?! Io mentre stavo fuori pensavo, guarda ste povere dottoresse che stanno da sole in questo posto…'
'Ma quale paura, C…. Prima su questo piano ci stavano più medici che stanze che ci accapigliavamo a chi arrivava prima, mo ci stanno solo stanze, perlomeno le presenze ci fanno compagnia!' Ahahah
Sera, fine visita.
'Dottorè, speriamo che quando scendo non mi fanno una mazziata…'
'Ma chi, C.?'
'Le presenze! Quelle mo sanno che ve l'ho detto e queste cose non si possono dire…'
'C., qua le mazzate non ve le dà nessuno, piuttosto quando uscite dal palazzo statev' accort' a qualche colpo di pistola!'
'Dottorè, comm' sit' bell', vuje tenite semp' genio e pazzià!'

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