“Libere dalla violenza”: è uscito il numero di MicroMega dedicato alla lotta contro le violenze sulle donne

“Libere dalla violenza”: è uscito il numero di MicroMega dedicato alla lotta contro le violenze sulle donne

Il volume monografico di MicroMega che esce in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre analizza e racconta il prisma della violenza misogina e della lotta per fermarla, con una pluralità di voci di giornaliste e attiviste, e una sezione “a più voci” al maschile perché “la violenza sulle donne è un problema degli uomini”.
Il numero si apre con interventi che raccontano da diverse angolazioni la violenza: Nadia Somma parla della spirale del controllo nella violenza domestica, Ingrid Colanicchia racconta la centralità della violenza economica, Rita Rapisardi si sofferma sulle violenze contro le donne che avvengono online, mentre la condirettrice di MicroMega Cinzia Sciuto analizza il concetto di “onore” e il peso che ha avuto e che ha nell’infliggere violenza alle donne in numerose culture. Maria Concetta Tringali, infine, racconta cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare per contrastare i femminicidi.
Nel suo saggio, Federica D’Alessio analizza la necessità e le difficoltà del soggetto politico, unitario e plurale, delle donne in rivolta. Che pure continuano a emergere, indomite, ai quattro angoli del mondo e oggi specialmente in Iran, dove la “rivoluzione dei capelli al vento” fa tremare il regime degli ayatollah, come racconta l’attivista e giornalista Masih Alinejad.
Al centro c’è sempre il corpo femminile: normarlo e ostacolarne la libera espressione è l’ossessione di tutti i poteri oppressivi. Nel secondo Iceberg, “My body, my choice”, Elisabetta Grande torna sull’aborto negato a partire dalla vicenda americana e Anna Pompili prova a immaginare come modificare la legge 194 per garantire davvero l’audeterminazione delle donne; Adele Orioli si sofferma sulla misoginia delle religioni, mentre Nicoletta Landi e Monica Lanfranco aprono il difficile tema della sessualità: la difficoltà di parlarne da un lato, le conseguenze di un’educazione sessuale affidata in toto alla pornografia, dall’altro lato. Il saggio di Costanza Nardocci interseca il peso di Stato, culture e famiglie nel limitare e ostacolare i diritti delle donne.
La sezione “A più voci” dà la parola a un parterre maschile, per una discussione quanto mai urgente: la violenza sulle donne è un problema degli uomini, ma quanta consapevolezza c’è di questo nella parte maschile della società? All’interrogativo rispondono, ciascuno dal suo punto di vista, scienziati, scrittori, giornalisti e filosofi: Telmo Pievani, Fabrizio Barca, Guido Barbujani, Romano De Marco, Alberto Leiss, Mario Sesti e il direttore di MicroMega Paolo Flores d’Arcais.
Chiude il volume Simonetta Fiori: a cinque anni dallo scoppio del movimento #MeToo, la giornalista fa il punto su cambiamenti necessari e contraddizioni portate da quell’esperienza.

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